Regolamento Vino In-dipendente
Vino In-dipendente raggruppa vignaioli che difendono l’integrità del proprio territorio, attraverso una forte etica ambientale, per produrre vino che prevede il minor numero possibile di interventi in vigna e in cantina, attraverso l’assenza di additivi chimici e di manipolazioni innaturali da parte dell’uomo, che portano i vignaioli a correre molti rischi, che solo la grande conoscenza in vigna e in cantina può far superare. Produrre vino naturale/artigianale significa agire nel pieno rispetto del territorio, della vite e dei cicli naturali, limitando l’utilizzo di chimica e tecnologia in genere, dapprima in vigna e successivamente in cantina, conservando l’unicità del vino. Questa, in sintesi, la finalità per cui il gruppo Vino In-dipendente intende lavorare.
Il Gruppo Vino In-dipendente intende:
- aggregare chi dichiara il proprio processo di lavorazione nel rispetto della presente REGOLA;
- stimolare la discussione tra produttori, scambiandosi esperienze e risultati raggiunti;
- ricercare il miglior equilibrio tra l’azione dell’uomo ed i cicli della natura;
- comunicare all’esterno la presente regola e le aziende che aderiscono alla stessa.
Lavoro in vigna
- Esclusione di diserbanti e/o disseccanti;
- Esclusione di concimi chimici;
- Utilizzo, per i trattamenti in vigna contro le malattie, di prodotti ammessi dalle norme in vigore in agricoltura biologica. In ogni caso sono esclusi tutti quelli di sintesi, penetranti o sistemici;
- Utilizzo di preparati biodinamici e microrganismi effettivi;
- Utilizzo di rame e zolfo per le malattie infestanti in misura contenuta a seconda delle annate;
- Vendemmia manuale.
Lavoro in cantina
- Utilizzo esclusivo di lieviti indigeni;
- Esclusione dell’apporto di qualsiasi prodotto di nutrimento, sostentamento, condizionamento quali possono essere le vitamine, gli enzimi e i batteri;
- Esclusione di ogni sistema di concentrazione ed essiccazione forzata;
- Esclusione di ogni manipolazione tesa ad accelerare e/o rallentare la fermentazione naturale del mosto e del vino ( è consentito solo il blando controllo della temperatura di fermentazione delle uve );
- Esclusione di ogni azione chiarificante ( proteine animali o vegetali ) e della filtrazione che altera l’equilibrio biologico e naturale dei vini ( la massima filtrazione ammessa nei vini rossi è di 10 micron mentre nei vini bianchi è di 5 micron);
- Esclusione totale dell’uso delle seguenti sostanze: scorze di lieviti, gomma arabica, mannoproteine, attivanti di fermentazione/starter, tannini enologici;
- Esclusione della pratica di acidificazione dei mosti;
- Esclusione delle pratiche di osmosi inversa;
- L’anidride solforosa totale non potrà mai essere superiore a 60 mg/l per i vini secchi e 70 mg/l per i vini passiti.